mercoledì 17 marzo 2021

Paradiso, Purgatorio o Inferno?


 

La mia ex moglie, quando non eravamo ancora sposati, mi convinse a visitare la basilica di Santa Croce, a Firenze. Eravamo una quindicina di amici, e l'obbiettivo era arrivare sino alla cima. Dopo numerosi scalini, una porta si apriva all'interno della cupola, dove c'erano bellissimi affreschi riguardanti l’Inferno, il Purgatorio e Paradiso.

Uno stretto passaggio circolare permetteva di vedere da vicino gli affreschi, ma la situazione era piuttosto strana, e invitava alla riflessione. Nella parte riservata al Paradiso c'erano uomini e donne che passeggiavano sulle nuvole, a volte con le mani giunte, a volte con le braccia aperte, come se stessero attendendo un amico invisibile. Certo, dava il senso di una grande pace e armonia, come se ognuno di loro avesse ingerito una generosa dose di ansiolitici.

Nel Purgatorio gente più o meno normale, un po' infastidita, che guardava verso l'alto, invidiosa dei beati che si trovavano già nella serena armonia del Paradiso. Nella parte inferiore, naturalmente, l'Inferno. Eh... un casino assoluto, gente che ballava, che faceva l'amore, un tizio aveva anche un flauto nel culo, e poi petardi, sorrisi sdentati tipo mercato di Via Quirra, gente che beveva vino a e mangiava a quattro ganasce, prostitute di ogni colore, gente che si faceva scherzi, gente che rotolava, qualcuno si staccava un pezzo di braccio e lo offriva, generosamente, a un diavolo affamato, donne e uomini nudi. Forse quei personaggi facevano parte della Firenze di un tempo, ma coi ragazzi della compagnia ci trovammo tutti d'accordo.

Cioè, il Paradiso, raffigurato in quel modo, era insopportabile. Gente che passeggiava sulle nuvole con sguardi estatici, senza parlare, senza guardarsi in faccia, Nell'Inferno era tutta un'altra storia, divertimento puro, sembrava di trovarsi ad una festa in maschera, stravizi a non finire... se l'affresco fosse stato fatto ai nostri giorni, ci sarebbe stata gente pipando droghe, e poi bonghi, capelli rasta, qualche pusher che elargiva pastiglie di ogni genere. Insomma, io non eccedo, faccio un vita abbastanza modesta, massimo le sigarette, ma l'autore ha sbagliato tutto, perché se le cose stanno davvero così, mille, mille volte meglio l'Inferno. Se non altro poteva inserire qualche tortura, sofferenze, visi tristi, invece, niente, c'erano anche diavoli sparando petardi. Nel Paradiso, almeno, in quello raffigurato in quel modo, una noia mortale, a passeggiare tra le nuvole con quell'aria trasognata, aiuto!

Cioè, se quel bellissimo affresco voleva invitare le persone a non peccare, l'artista non ha proprio capito nulla degli uomini (probabilmente, era sotto il ricatto del porporato). Poi, diciamoci la verità, a conti fatti all'Inferno troviamo gente più interessante. Rock band, poeti maledetti, anticristo di tutte le razze, donne peccaminose, uomini dagli atteggiamenti discutibili, libertini a tratti masochisti. Poi l'Inferno, ne sono sicuro, è a maggioranza comunista. In paradiso chi potrei trovare? Le mie buone catechiste, Santa Maria Goretti, qualche papa, aiuto, le pastorelle di Fatima. Mi dispiacerebbe solo non poter parlare con S. Francesco e sopratutto Gesù Cristo.

Poi, se le cose stanno così, beh, non incontrerei mia madre, e la cosa mi dispiacerebbe assai. Non so se tra Paradiso e Inferno si possa comunicare, oppure siano comparti a tenuta stagna. Nel primo caso mia madre sarebbe contenta nel vedere che mi diverto, certo, quando mi darei agli stravizi e alle donnacce mi nasconderei, ma dopo ritornerei con un bel sorriso, e la saluterei, e le manderei baci, tanti baci... e lei mi urlerebbe: "Mangia figlio mio, mangia, e mi raccomando le calze, non prendere freddo!" Io di rimando "tranquilla mà, qui c'è un caldo boia, e poi tra poco ci mettono nella graticola."

Questo per l'eternità, vedere mia mamma tranquilla e serena, che parla con le amiche della Chiesa, e io che ballo con le più belle e affascinanti zoccole della storia. Insomma, non sarebbe poi tanto male, e poi ci sono sempre quei pazzerelli di Stalin e Hitler, che sanno sempre come riempire i tempi morti.

#vincenzomariadascanio


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