“Arrivo a capire che sia possibile guardare la terra ed essere atei; ma io non comprendo come si possa alzare di notte gli occhi al cielo e dire che non vi è Dio." Abramo Lincoln)
(14 Aprile1865) Washington, Ford’s Theatre. Il fanatico
sudista John Wilkes Booth uccide il presidente degli Stati uniti d’America
Abramo Lincoln. Protagonista della vittoriosa guerra a favore dell’Unione
contro i secessionisti del Sud, artefice dell’introduzione del tredicesimo
emendamento per l’abolizione della schiavitù, il sedicesimo presidente degli
Stati Uniti d'America morirà il giorno successivo.
Senza la compagnia del generale e senza la sua guardia del
corpo Ward Hill Lamon i Lincoln andarono al Ford's Theatre, a Washington, dove
era in programma "Our American Cousin", una commedia musicale dello
scrittore britannico Tom Taylor (1817-1880). Nell'istante in cui Lincoln prese
posto nel palco presidenziale, John Wilkes Booth entrò nel palco e sparò un
colpo di pistola calibro 44 alla testa del Presidente, gridando "Sic
semper tyrannis!" (Latino: "Così sia sempre per i tiranni!" -
motto dello Stato della Virginia e frase storicamente pronunciata da Bruto quando
uccise Giulio Cesare). Secondo alcune testimonianze aggiunse poi "Il Sud è
vendicato", saltando successivamente giù dal palco e rompendosi una gamba.
Inizialmente il pubblico pensò al coupé de theatre per
celebrare la presenza di Lincoln. Ma le urla della moglie fecero capire che non
si trattava di uno scherzo. Booth, seppur ferito, riuscì a fuggire a cavallo,
dileguandosi. Lincoln fu assistito da un giovane medico che si trovava tra il
pubblico. Tuttavia le possibilità che Lincoln sopravvivesse erano nulle.
L’assassino John Wilkes Booth sarà braccato dopo la più
imponente caccia all’uomo della storia. Oltre 10.000 agenti federali si misero
sulle tracce del killer, che fu trovato in una fattoria della Virginia con uno
dei complici, David Herold. I federali diedero fuoco alla fattoria e appena
Booth cercò di uscire, fu freddato dai colpi del fucile dell’agente Thomas A.
Jones. Herold e gli altri cospiratori, tra cui la prima donna condannata alla
pena capitale, furono impiccati il 7 luglio 1865.
Il corpo di Lincoln fu riportato in Illinois in treno, con
un grandioso corteo funebre che attraversò diversi stati. L'intera nazione
pianse l'uomo che molti consideravano il salvatore degli Stati Uniti, nonché
protettore e difensore di ciò che Lincoln stesso chiamava "il governo
della gente, dalla gente e per la gente"
***
Lincoln, avvocato autodidatta, convinto antischiavista, Lincoln
fu deputato per i “whig” dal 1834 al 1842 al parlamento dell'Illinois e
successivamente al Congresso (1846-49), mentre dal 1856 aderì al nuovo Partito
Repubblicano. La sua elezione a Presidente nel 1860 provocò una sollevazione
degli stati schiavisti, cui seguì la creazione di una confederazione
indipendente e dunque la guerra di secessione.
Nel febbraio del 1861, infatti, sette stati sudisti si
separarono formalmente dall'Unione; altri stati del sud seguirono il loro
esempio e scoppiò la guerra che si concluse soltanto nel 1865. Tra i momenti
fondamentali della guerra civile ci fu la Battaglia di Gettysburg, a cui seguì
(a guerra finita) il celebre Discorso di Lincoln sull'importanza dell'unione
degli Stati.
Nel 1863 Lincoln emanò il proclama di emancipazione dei
neri, che aboliva la schiavitù limitatamente, però, agli Stati scissionisti.
Riconfermato presidente nel 1864, l'anno successivo fece approvare al Congresso
l'emendamento alla Costituzione che sanciva l'abolizione della schiavitù in
tutta l'Unione americana.
#vincenzomariadascanio
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