mercoledì 14 aprile 2021

Il fanatico sudista John Wilkes Booth uccide Abramo Lincoln


 

“Arrivo a capire che sia possibile guardare la terra ed essere atei; ma io non comprendo come si possa alzare di notte gli occhi al cielo e dire che non vi è Dio." Abramo Lincoln) 

(14 Aprile1865) Washington, Ford’s Theatre. Il fanatico sudista John Wilkes Booth uccide il presidente degli Stati uniti d’America Abramo Lincoln. Protagonista della vittoriosa guerra a favore dell’Unione contro i secessionisti del Sud, artefice dell’introduzione del tredicesimo emendamento per l’abolizione della schiavitù, il sedicesimo presidente degli Stati Uniti d'America morirà il giorno successivo.

 

Senza la compagnia del generale e senza la sua guardia del corpo Ward Hill Lamon i Lincoln andarono al Ford's Theatre, a Washington, dove era in programma "Our American Cousin", una commedia musicale dello scrittore britannico Tom Taylor (1817-1880). Nell'istante in cui Lincoln prese posto nel palco presidenziale, John Wilkes Booth entrò nel palco e sparò un colpo di pistola calibro 44 alla testa del Presidente, gridando "Sic semper tyrannis!" (Latino: "Così sia sempre per i tiranni!" - motto dello Stato della Virginia e frase storicamente pronunciata da Bruto quando uccise Giulio Cesare). Secondo alcune testimonianze aggiunse poi "Il Sud è vendicato", saltando successivamente giù dal palco e rompendosi una gamba.

 

Inizialmente il pubblico pensò al coupé de theatre per celebrare la presenza di Lincoln. Ma le urla della moglie fecero capire che non si trattava di uno scherzo. Booth, seppur ferito, riuscì a fuggire a cavallo, dileguandosi. Lincoln fu assistito da un giovane medico che si trovava tra il pubblico. Tuttavia le possibilità che Lincoln sopravvivesse erano nulle.

 

L’assassino John Wilkes Booth sarà braccato dopo la più imponente caccia all’uomo della storia. Oltre 10.000 agenti federali si misero sulle tracce del killer, che fu trovato in una fattoria della Virginia con uno dei complici, David Herold. I federali diedero fuoco alla fattoria e appena Booth cercò di uscire, fu freddato dai colpi del fucile dell’agente Thomas A. Jones. Herold e gli altri cospiratori, tra cui la prima donna condannata alla pena capitale, furono impiccati il 7 luglio 1865.

 

Il corpo di Lincoln fu riportato in Illinois in treno, con un grandioso corteo funebre che attraversò diversi stati. L'intera nazione pianse l'uomo che molti consideravano il salvatore degli Stati Uniti, nonché protettore e difensore di ciò che Lincoln stesso chiamava "il governo della gente, dalla gente e per la gente"

 

 

***

 

Lincoln, avvocato autodidatta, convinto antischiavista, Lincoln fu deputato per i “whig” dal 1834 al 1842 al parlamento dell'Illinois e successivamente al Congresso (1846-49), mentre dal 1856 aderì al nuovo Partito Repubblicano. La sua elezione a Presidente nel 1860 provocò una sollevazione degli stati schiavisti, cui seguì la creazione di una confederazione indipendente e dunque la guerra di secessione.

 

Nel febbraio del 1861, infatti, sette stati sudisti si separarono formalmente dall'Unione; altri stati del sud seguirono il loro esempio e scoppiò la guerra che si concluse soltanto nel 1865. Tra i momenti fondamentali della guerra civile ci fu la Battaglia di Gettysburg, a cui seguì (a guerra finita) il celebre Discorso di Lincoln sull'importanza dell'unione degli Stati.

 

Nel 1863 Lincoln emanò il proclama di emancipazione dei neri, che aboliva la schiavitù limitatamente, però, agli Stati scissionisti. Riconfermato presidente nel 1864, l'anno successivo fece approvare al Congresso l'emendamento alla Costituzione che sanciva l'abolizione della schiavitù in tutta l'Unione americana.


#vincenzomariadascanio

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