(04 Aprile 1968) Martin Luther King viene assassinato a
colpi d’arma da fuoco mentre si trova su un balcone del Lorraine Motel di
Memphis, Tennessee, poco prima di recarsi a un incontro in una chiesa locale.
Guida del boicottaggio dei mezzi pubblici dopo l’arresto di Rosa Parks nel
1955, diventa Leader nazionale del movimento anti razziale. La forza delle sue
richieste esplode nella grande manifestazione per i diritti civili del 28
agosto 1963. In quell’occasione, davanti a una folla di 200.000 persone
radunate a Washington, pronuncia il suo famoso discorso che contiene la celebre
frase “I have a dream.” La legge per i diritti civili sarà approvata il 10
febbraio 1964. Nel dicembre dello stesso anno Martin Luther King viene
insignito del premio Nobel per la pace.
Ordinato pastore nel 1947, subito divenne cardine della
"National association for the advancement of colored people", cui
trasmise il metodo di lotta della "non violenza" di Gandhi. Pastore a
Montgomery (Alabama) dal settembre 1954, egli fece della città uno dei centri
più attivi del movimento per l'integrazione razziale. Arrestato per la prima
volta nel 1956, l'anno seguente divenne presidente della "Southern
christian leadership conference", e come tale organizzò numerose
"marce" del suo "esercito della non violenza" per
protestare contro la segregazione razziale. Al suo spirito organizzativo e alla
sua tenacia si deve se, nell'estate del 1964, fu approvata la legge sui diritti
civili.
Il giorno del suo assassinio King è a Memphis, dove aveva
partecipato alla manifestazione del 28 marzo dov'era stato ucciso, durante gli
scontri con la polizia, un giovane afroamericano di 16 anni. Alle 18:01, sul
balcone della sua stanza d'albergo è raggiunto da un colpo di fucile che poi si
disse partito da una stanza dell'albergo di fronte.
L'8 giugno fu arrestato in Europa il principale sospettato,
che dopo le prime ammissioni ritrattò e continuò a dichiararsi innocente:
estradato in Tennessee, fu processato e condannato a 99 anni di carcere. Le
indagini dell'FBI, l'inchiesta e gli atti processuali pubblici non hanno mai
chiarito la vicenda: la verità sull'assassinio di Martin Luther King non è nota
fino in fondo e i documenti desecretati nel 2002 non hanno contribuito a fare
emergere la verità.
In seguito al suo assassinio scoppiarono disordini in
numerose città statunitensi, soprattutto a Washington, e furono organizzate
delle violente dimostrazioni da parte degli afroamericani. In questo contesto
il Congresso si decise ad approvare le più urgenti leggi integrazioniste, in
particolare quelle sugli alloggi.
Su richiesta della vedova Coretta King al funerale del
marito, tenutosi il 9 aprile, fu letto l'ultimo sermone che il defunto aveva
pronunciato il 4 febbraio di quell'anno. Nel sermone King chiese che il
funerale si svolgesse con semplicità: la sua bara fu trascinata da un carro con
due asinelli della Georgia, così come richiesto quando era ancora in vita.
King non volle che fossero menzionati i suoi premi o altri
onori che aveva ricevuto; chiese solo di esser ricordato come chi avesse
cercato di dare da mangiare agli affamati, coprire coloro che non avevano i
vestiti, essere chiaro e duro sulla questione della guerra in Vietnam e infine
"amare e servire l'umanità". Poco tempo dopo la morte di King la
città di Memphis, che vide un corteo di 42.000 persone sfilare l'8 aprile,
provvide ad accettare le richieste degli spazzini neri, che interruppero così
lo sciopero.
#vincenzomariadascanio
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